La voce: il contributo del modello Funzionale
La Voce è espressione della complessità umana.

Lo è nella modalità con cui viene prodotta, per ciò che essa veicola, nei numerosi aspetti ad essa collegati.
Il “mondo” della Voce è un mondo tanto affascinante quanto complesso, e sono numerosissime le discipline che la studiano separatamente nei suoi molteplici aspetti (anatomico/fisiologici, relazionali, comunicativi, psicologici, sociali, artistici/estetici...).
Ma nonostante tutto quello che sulla Voce è stato detto e scritto, ancora oggi si continua ad esplorare, per meglio comprenderlo, questo universo così affascinante e "mitserioso", di cui ancora non tutto si è capito.
L'ottica Funzionale può dare sicuramente un contributo interessante su questo tema nella misura in cui, accogliendo la complessità dell'essere umano, considera la Voce come Funzione ed espressione di un organismo complesso ed integrato in tutti i suoi diversi aspetti (fisiologico, cognitivo, emotivo, muscolare/posturale) (Rispoli, 2004).
Alla luce di questa visione, la ricerca di una Voce che sia espressione Integrata di se stessi, la ricerca della propria “vera” Voce, non è più soltanto un lavoro di tecnica attraverso cui apprendere modelli prestabiliti, che spesso parcellizzano e separano i diversi aspetti implicati nell'atto vocale, ma diventa piuttosto un “viaggio” di crescita interiore, un percorso “su” e “verso” se stessi, che a sua volta può preparare il terreno e divenire punto di partenza, per rendere più efficaci e fertili anche interventi di tipo più “tecnico”.
La Voce e le difficoltà vocali
La Voce, secondo l’ottica Funzionale è una Funzione e in quanto tale esprime l’intero Sé della persona (Rispoli, 2004).
La Voce è una Funzione del piano fisiologico, ma è in stretta relazione anche con il piano emotivo, posturale, e cognitivo-simbolico.
La Voce, essendo espressione dell'intera persona, necessita di un lavoro integrato su tutti questi piani, sempre presenti nella nostra espressione e comunicazione.
Il blocco vocale può essere espressione di un blocco posturale che è allo stesso tempo anche un blocco emotivo e trova espressione anche a livello cognitivo.

Lavorare a livello integrato sulla voce permette di tenere sempre presenti tutti e quattro i piani e di non lasciare nessun dettaglio pur mantenendo una visione totale.
Nella Voce, le difficoltà maggiormente lamentate sono a livello fisiologico, come difficoltà di fonazione, mancanza di fiato, afonie, raucedine, oppure a livello posturale, come la mancanza di forza vocale, dolori e tensioni a livello cervicale, delle spalle, della gola e del diaframma, si può sentir parlare anche di blocchi mentali, come quello del giudizio collegato al doversi esprimere di fronte a un pubblico o dispercezione della propria emissione (volume, intonazione, ritmo). E’ più difficile che si sottolineino problematiche sul piano emotivo come la difficoltà a contattare e ad esprimere una certa emozione in modo pieno oppure il sentirsi travolti dalle emozioni che “rompono” la voce.
Ma come detto sopra, questo piano emotivo è sempre presente nella motivazione sottostante una determinata difficoltà riscontrabile a livello fisiologico, posturale e cognitivo.
Lavoro sulle Esperienze di Base: Sentire e Lasciare
Per questo, in un lavoro integrato sulla Voce, si propongono esperienze che agiscono a livello integrato su tutti e quattro i piani di Funzionamento attraverso Esperienze di Base (Rispoli, 2004) importanti per sviluppare una buona integrazione anche a livello vocale, in modo che tutti i piani agiscano in sintonia tra loro e tutti in una stessa direzione.
Il corpo non viene smosso con un ottica solo corporea-muscolare-posturale, ma le esperienze psicocorporee vanno a intervenire su tutta la persona in modo globale.
In particolare, inizialmente, può essere importante lavorare sulle Esperienze del Sentire e Percepirsi in tutte le sue sfaccettature, perché la consapevolezza passa proprio dalla capacità di sentire, aprire e riconoscere in noi Sensazioni nuove, e su quella del Lasciare, perché allentare la muscolatura e diminuire il nostro controllo ci permette di sentire meglio, di creare delle pause importanti nella nostra vita, di ricaricare le nostre energie e di avere un buon equilibrio tra il controllo vocale e l’istinto più libero, entrambi importanti per la nostra voce.
Tali Esperienze di Base sono quelle che riteniamo di fondamentale importanza per poter contattare, attraverso un percorso di consapevolezza che permetta di entrare in relazione con tutti i piani del Sé congruenti tra loro durante l’atto dell’emissione, la nostra “vera Voce”, per avvicinarci alla nostra autenticità e all’espressione piena del nostro Sé.

Sentire e Percepire la Voce Sentire (Rispoli, 2004) significa essere in Contatto con le proprie Sensazioni, Sentire come reagisce il nostro organismo agli eventi, alle situazioni della vita. In questo senso, le Sensazioni sono il mezzo principale con cui ci orientiamo nel mondo, sono le nostre antenne, il nostro fiuto, ciò su cui dovremmo basare le nostre decisioni. Il Sentire è il canale privilegiato di Contatto con noi stessi. Questo canale però può chiudersi, e le Sensazioni restare sepolte, per diversi motivi: ad esempio quando nella vita del bambino non viene incoraggiato questo contatto con le proprie Sensazioni interne; o quando il bambino è costretto a vivere in uno stato perenne di allarme o agitazione, o deve arginare Sensazioni dolorose (e chiaramente chiudendo alle Sensazioni negative si bloccano anche tutte le altre Sensazioni positive e vitali); o ancora quando si insiste interpretando al posto del bambino bisogni che non sono realmente suoi. In questo modo il canale di Contatto con se stessi viene interrotto e la persona non è più in grado di avvertire le proprie Sensazioni: non “ci si Sente” più, non si è in grado di capirsi. Un qualcosa di più del Sentire è il Percepire e Percepirsi (Rispoli, 2004): nel Percepire, oltre al “sentire”, abbiamo la presa di coscienza, la consapevolezza del mondo sensoriale, con le particolari e soggettive coloriture emozionali che ognuno attribuisce alle proprie sensazioni, coloriture dovute anche ai ricordi attraverso i quali le riconosciamo e incaselliamo. Nell'utilizzare la Voce, le capacità di Sentire e Percepirsi sono molto importanti: sentire le Sensazioni corporee ad essa legate ci permette di essere in Contatto con noi stessi al momento in cui produciamo un suono e ci esprimiamo. Se le nostre Sensazioni sono aperte e possono fluire, siamo in grado di avvertire le vibrazioni della nostra voce, provare ad indirizzarle in varie parti del corpo; possiamo Sentire e Percepire cosa “ci succede” quando emettiamo un tipo di suono, e quindi veicolare anche delle Emozioni. Chiaramente questa stessa via ci permette anche di poter ampliare e arricchire i nostri suoni, visto che come già detto la Voce non è un fenomeno solo laringeo, ma è specchio di tutto il nostro essere, del nostro Sè, e quindi anche della nostra capacità di aprire e arricchire il nostro Sentire/Percepirsi nello sperimentare nuove Sensazioni e possibilità espressive. La Voce e il Lasciare Strettamente connessa alla possibilità di Sentire è la capacità di Lasciare (Rispoli, 2004). Lasciare significa interrompere l'attivazione, prendersi una pausa per potersi ricaricare, anche e soprattutto a livello muscolare. Lasciare non significa dormire, che è più una parentesi incosciente di “chiusura” alla vita, quanto piuttosto poter “staccare” dalle attività, potersi permettere di non fare niente, e riassaporare il piacere, che provavamo da bambini anche “incantandoci”, di sospendere ogni azione e vigilanza. Oltre ad essere strettamente connessa al mantenimento di uno stato di salute e Benessere generale delle persona, in quanto permette di recuperare energie su tutti i livelli psico-biofisiologici dell'organismo (e quindi di prevenire o intervenire sullo Stress cronico), la capacità di Lasciare e deattivarsi è fondamentale anche in relazione alla Voce, sia per quanto riguarda gli aspetti più “meccanico-fisiologici”, sia da un punto di vista espressivo. Ripristinare la capacità di Lasciare e rilassarci completamente, permette di ammorbidire e ridare mobilità al tono muscolare anche in quelle zone del corpo laddove esso può essersi modificato in modo cronico, ad esempio in una contrattura perenne del collo o delle spalle, e questo è molto importante per poter trovare quella morbidezza ed elasticità muscolari che sono necessarie alla produzione vocale e all'espressività. necessarie alla produzione vocale e all'espressività. Il lavoro sul Lasciare, inoltre, essendo indirizzato in modo specifico anche al ripristino di una respirazione diaframmatica profonda, aiuta a liberare il diaframma da tensioni croniche e a renderlo di nuovo più elastico, con un chiaro impatto positivo proprio sul muscolo “motore” dell'atto fonatorio. Infine, come già accennato, in una condizione di Allentamento è possibile entrare più profondamente in Contatto con noi stessi, con il flusso delle nostre Sensazioni interne e delle Emozioni, e quindi trovare anche a livello espressivo nuove possibilità, e sperimentare la nostra Voce più vera, perchè frutto dell'integrazione di tutti gli aspetti del nostro essere.
Rispoli L. (2016), Il Corpo in Psicoterapia oggi, Milano: FrancoAngeli
Rispoli (2014), Il Manifesto del Funzionalismo Moderno, Alpes: Roma
Rispoli L. (2004), “Esperienze di Base e sviluppo del Sè”, Milano: FrancoAngeli
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